Dove gettare il contenuto del mangiapannolini?

I pannolini al momento rientrano nel quadro dell’emergenza rifiuti. Al momento ne costituiscono il 3% in Italia.

Purtroppo non possono essere riciclati e finiscono in discarica. Si sta però iniziando a valutare un progetto sperimentale per il recupero e il riciclo dei pannolini.

In quest’ottica è fondamentale sapere dove va gettato questo rifiuto.

Il Centro Riciclo Vedelago (TV) e il Comune di Ponte nelle Alpi (BL), in collaborazione con noti brand, stanno progettando un bidone apposito in cui gettare i sacchi estratti dal mangiapannolino, a questi rifiuti verrà poi data nuova vita. Se tutto andrà come previsto potranno essere serviti circa 400 mila abitanti delle province di Treviso e Belluno.

Nel frattempo però dove si getta il contenuto del maialino?

Dove gettare il contenuto del mangiapannolini?

Al momento il pannolino è considerato un rifiuto usa e getta ragion per cui va gettato nel secco residuo/indifferenziato.

Attenzione all’etichetta: per poter esser gettato nell’umido/organico il rifiuto deve avere nella dicitura sulla confezione “compostabile” ed il simbolo della compostabilità con il marchio certificato “Compostabile CIC”. 

Saremo sommersi dai rifiuti non compostabili? Parliamo di cifre

Solo in Italia ogni minuto si consumano circa 7.000 pannolini. Stiamo parlando di 900.000 tonnellate di rifiuti non compostabili all’anno.

Al momento questi pannolini finiscono per il 77% in discarica e per il 23% negli inceneritori, con relative l’emissione di moltissime sostanze tossiche come le diossine e quindi un conseguente danno ambientale notevole. 

Sempre in termini di numeri diciamo che il sistema di raccolta differenziata e riciclo dei pannolini, di cui si accennava sopra, potrebbe farci risparmiare, per il momento nelle zone di sperimentazione, l’emissione di 1.874 tonnellate di anidride carbonica con un risparmio di almeno 4.600 tonnellate i rifiuti in discarica per anno.

Ne parliamo perché è giusto farlo, perché in un mondo divorato dall’inquinamento occorrono idee, azioni ed alternative.

Quanto ci tocca da vicino il business dei pannolini e dei mangiapannolini?

Si stima che al momento nel mondo vi siano 322 milioni di bambini di età compresa tra 0 ai 30 mesi e che entro il 2025 il numero salirà a 328 milioni.

Si ipotizza un ritmo di produzione di 16.000 pannolini al secondo con un consumo mondiale di 490 miliardi all’anno di pannolini.

Se si calcola che il bebè porterà il pannolino per circa due anni e si dovrà cambiarlo in media 5 volte al giorno, ne otteniamo circa 45000 pannolini, pari ad una tonnellata di rifiuti. Una cifra che fa rizzare i capelli.

Purtroppo sono in molti a credere che il problema della plastica che inquina riguardi solo bicchieri, piatti e cose del genere, riguarda invece però anche pannolini, assorbenti e pannoloni: questo tipo di rifiuto ammonta a 800.000 tonnellate, più delle famigerate bottiglie di plastica e rappresenta il 10% dei rifiuti indifferenziati. 

Il futuro sono i pannolini lavabili o i pannolini riciclabili?

Immaginiamo però non di non dover gettare nulla nel mangiapannolino e quindi di non averne bisogno. Oppure di usarlo ma di avere un bidone specifico in cui gettare il contenuto del maialino che però verrà poi riciclato.

Ecco il futuro.

Comprendiamo bene che i pannolini lavabili non sono una soluzione facile ed immediata: un pannolino lavabile non ha un costo pari a quello usa e getta, ne occorrono diversi ed occorre anche il tempo per lavarli. Ovviamente però l’impatto ambientale non è lo stesso. 

L’alternativa appunto dovranno essere i pannolini compostabili che si potranno gettare nell’umido.

L’inserimento di fibre biodegradabili nei prodotti igienici mono uso è dunque la speranza per il futuro, la ricerca sui biopolimeri potrà far sì che il contenuto del maialino diventi riciclabile.

Passando al biodegradabile, in termini numerici, avremmo l’84% delle materie prime ricavabili dai rifiuti raccolti con il consistente abbattimento dei valori di CO2 prodotti dagli inceneritori.

Pannolini e mangiapannolni: cosa possiamo fare nel mentre?

Visitare i negozi di prodotti bio per cercare prodotti usa e getta eco, magari con meno plastica e più materie naturali (come fibra cellulosa certificata FSC o PEFC), sono più sicuri e di più facile smaltimento rispetto a quelli sintetici.

Elisa, 34 anni, cagliaritana. Da sempre innamorata della scrittura. Amo scrivere di tematiche che riguardano da vicino le esigenze e i problemi quotidiani delle persone. Mi toccano molto argomenti come l’inquinamento, la decrescita felice, il benessere generale. Cerco sempre di approfondire in modo chiaro e soddisfacente gli argomenti.

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